
La storia di Bossola, una cagnolina trovata ferita alla gola da un proiettile nei giorni scorsi, mi ha fatto tornare alla mente un’altra vicenda simile, per certi versi ancora più triste, ma che dimostra quanto grande sia il cuore dei nostri amici a quattro zampe.
Lei si chiamava Lilla, una cagnolina come Bossola, dolce e affettuosa, che viveva tra le campagne di Giugliano. Era una cagnetta di quartiere, amata da tutti: d’estate dormiva nei pressi di un supermercato, d’inverno, quando il freddo si faceva sentire, trovava rifugio a turno nei negozi della zona che le offrivano un angolo caldo dove riposare.
Aveva le sue abitudini. La mattina si metteva fuori la scuola, ad aspettare i bambini con cui giocava prima che entrassero in classe. Durante il giorno gironzolava tra il mercatino, dove ognuno le lasciava qualcosa da mangiare, e il pomeriggio lo trascorreva con Rosa, un’anziana signora vedova che abitava a piano terra. Tra loro era nato un legame profondo, fatto di silenzi, carezze e piccoli gesti quotidiani.
Una mattina, mentre Lilla camminava tra i campi per andare da Rosa, un colpo di fucile spezza quel filo. Un cacciatore, forse distratto o forse indifferente, la scambia per una volpe e le spara. Il proiettile la colpisce alla spalla, ma non è il dolore fisico a spingerla avanti. Lilla aveva appena partorito tre cuccioli, e sapeva che doveva salvarli.
Con una forza che commuove, si trascina ferita, passo dopo passo, portando uno a uno i suoi cuccioli tra i denti fino alla porta di Rosa. Ansimante, insanguinata, li depone sullo zerbino. Li lecca per l’ultima volta. Poi, come se avesse compiuto la sua missione d’amore, chiude gli occhi per sempre.
Rosa li ha trovati così. E da allora accudisce quei cuccioli come figli, portando nel cuore ogni giorno il ricordo della loro mamma.
Questa storia ci ricorda che l’amore, il sacrificio e la lealtà non sono sentimenti solo umani. Anche gli animali sanno amare, soffrire e proteggere chi amano.
Come consigliera con delega al benessere animale, porto nel cuore la storia di Lilla: perché ogni vita merita rispetto, ogni essere senziente ha diritto alla protezione, e ogni gesto d’amore va difeso dalle armi, dall’ignoranza e dall’indifferenza.