
Questa mattina ho camminato sulla sabbia di San Giovanni a Teduccio insieme a più di 200 persone: giovani, famiglie, associazioni, forze dell’ordine, volontari. Abbiamo raccolto 15 quintali di rifiuti. Non solo plastica o detriti, ma anche rassegnazione. E al loro posto abbiamo seminato speranza.
Perché non c’è bellezza senza cura, e non c’è rinascita senza mani che si sporcano per amore della propria terra.
A Napoli Est ci sono luoghi che pochi conoscono davvero. Il mare di San Giovanni, per esempio, ha una vista che toglie il fiato, forse più vera, più struggente, persino più bella di quella – più fotografata – di via Partenope. È un tesoro sommerso dall’indifferenza, ma che oggi ha ricominciato a brillare.
Insieme a tante realtà straordinarie che ringrazio: gli Scugnizzi a Vela, la Lega Navale, Plastic Free, Marevivo, AICS, i sub delle forze dell’ordine, Asia, ABC, SAPNA. E chi, come Antimo Caputo, dimostra che anche l’imprenditoria può essere motore di civiltà.
Io c’ero. E ci sarò sempre.
Perché ogni tratto di costa riconsegnato alla città è un passo verso una Napoli più giusta, più pulita, più nostra.
Domani la festa per il Santo Patrono.
Oggi, un primo miracolo lo abbiamo visto:
una comunità che non si arrende. Che si rialza. E che non ha paura di amare la propria terra.






