
Siamo nel 2025, eppure continuiamo ad affrontare problemi che pensavamo superati. Come la mancanza d’acqua potabile in molte aree della Campania.
È il caso di Giugliano, ma siamo solo ad inizio estete e altri Comuni ne soffriranno, dove migliaia di famiglie stanno vivendo ancora una volta i disagi legati alla carenza idrica estiva. Rubinetti a secco per giorni, erogazione limitata alle ore notturne, famiglie costrette a rivolgersi a ditte private per acquistare l’acqua necessaria ai bisogni primari. Tutto questo è inaccettabile.
La Regione Campania ha dimostrato negli anni attenzione su questi temi, investendo risorse e approvando interventi strutturali. Tuttavia, senza una programmazione puntuale e concreta da parte dei Comuni, il rischio è che ogni estate ci si ritrovi a gestire emergenze già ampiamente annunciate.
Serve un cambio di passo. I Comuni devono farsi carico con maggiore responsabilità della manutenzione delle reti, del monitoraggio dei consumi e soprattutto della pianificazione di soluzioni di prossimità, come le fontanelle pubbliche funzionanti, le case dell’acqua e un servizio autobotti efficiente, pronto ad attivarsi nei momenti critici.
Ho chiesto ufficialmente che, nelle more di eventuali lavori strutturali, si provveda con urgenza a garantire un minimo di vivibilità ai cittadini. Non possiamo tollerare che un diritto come l’accesso all’acqua venga negato, specialmente a chi vive in zone periferiche o meno servite.
L’acqua è un diritto. È salute. È dignità. E deve essere garantita sempre, a tutte e a tutti.