
Martina aveva solo 14 anni.
È stata lapidata. In Italia. Nel 2025.
Uccisa a sassate dal suo ex, nascosta in un armadio come se fosse spazzatura.
Come se la sua vita non contasse nulla.
Perché?
Perché aveva detto NO.
Perché aveva osato lasciare.
Perché voleva essere libera.
Non è amore.
Non è gelosia.
È violenza patriarcale pura, crudele, feroce.
A 14 anni non si dovrebbe neanche conoscere la parola femminicidio.
A 14 anni si dovrebbe sognare. Uscire con le amiche. Piangere per una delusione, ma svegliarsi il giorno dopo. Invece Martina è stata massacrata. Con una pietra. Come in una lapidazione medievale.
E allora diciamolo: BASTA.
Basta con chi minimizza.
Basta con chi non denuncia.
Basta con chi insegna alle bambine a difendersi, invece di insegnare ai maschi a non aggredire.
Basta con una giustizia lenta, cieca, assente.
Servono educazione, protezione, ascolto. Ma servono subito.
Servono giudici formati, interventi tempestivi, scuole che parlino d’amore e rispetto prima che la cronaca ci metta davanti l’ennesima bara bianca.
Martina è morta.
Ma non deve morire dimenticata.
Le dobbiamo una rivoluzione fatta di leggi, educazione, giustizia.