
Porta Capuana è tornata al centro dell’attenzione delle istituzioni.
Un’attenzione che, ancora una volta, è stata sollecitata dalla mobilitazione di cittadini, commercianti e rappresentanti istituzionali.
Solo due mesi fa, insieme a Francesco Emilio Borrelli e a oltre un centinaio di cittadini e operatori economici – tra cui realtà storiche come l’antica pasticceria Carraturo – abbiamo manifestato in maniera pacifica ma determinata per chiedere maggiore sicurezza, decoro urbano e presenza istituzionale.
Quella mobilitazione ha avuto un primo riscontro: incontri in Prefettura, interlocuzioni con Ministero, Demanio e Comune, e un’attenzione rinnovata sull’area. Ma è evidente che non può bastare.
Siamo tornati in zona qualche settimana fa per verificare la situazione che, purtroppo, non è cambiata.
La riqualificazione della ex-Pretura, se non accompagnata da un vero piano di interventi strutturali, rischia di essere l’ennesimo annuncio senza prospettiva. Le criticità restano gravi e diffuse: degrado urbano, episodi di spaccio anche in pieno giorno, presenza di siringhe e rifiuti, scarsa manutenzione, insicurezza generalizzata.
Chi conosce davvero Porta Capuana sa che la priorità, oggi, è garantire il controllo del territorio e la vivibilità quotidiana per residenti, commercianti e visitatori. È da qui che bisogna partire.
È indispensabile un piano coordinato e misurabile, non interventi estemporanei o soluzioni calate dall’alto. L’ascolto dei territori deve tradursi in azioni concrete, che rappresentino reali opportunità di rinascita sociale e sviluppo economico.
Continuerò a sostenere e dare voce a chi vive e lavora in queste zone, perché solo attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini si possono costruire risposte efficaci e durature.












