Tra i vicoli stretti dei Quartieri Spagnoli, dove il profumo del ragù si mescola ai panni stesi al sole e ai suoni vibranti della città, vivono Rosa e Giovanni, una coppia di anziani che, soprattutto nei giorni di Natale, incontriamo come simbolo di generosità.
Lui, ex docente di matematica, ha insegnato per anni in una delle tante scuole di Napoli Est, trasmettendo agli studenti non solo numeri e formule, ma anche l’amore per la conoscenza e la voglia di crescere. Lei, segretaria di una ditta di trasporti, con la sua dolcezza e il suo sorriso rassicurante, è stata per anni un punto di riferimento per colleghi e amici.
Non hanno avuto figli, ma questo non li ha mai privati di un profondo amore per i giovani. Anzi, proprio questa mancanza sembra aver acceso in loro un desiderio ancora più grande di donare. Così, da quindici anni, il loro Natale è diventato speciale, unico.
Ogni dicembre, Rosa e Giovanni mettono da parte con attenzione una parte della loro pensione, risparmiata durante l’anno. Non acquistano regali per sé, né si concedono viaggi o lussi. Invece, si recano nei negozi di Corso Umberto e nelle librerie dei Decumani per comprare macchinine, bambole, matite colorate, quaderni, libri di favole e, a volte, palloni di cuoio che a Giovanni ricordano i pomeriggi trascorsi a giocare nei campetti di periferia durante l’infanzia.
Poi arriva la parte magica. Tornati nel loro piccolo appartamento, Rosa e Giovanni accatastano con cura i regali e si dedicano con pazienza ad incartarli. Scrivono bigliettini pieni di affetto, aggiungono fiocchi dorati e curano ogni dettaglio. E nella notte della vigilia, quando i vicoli si accendono delle luci natalizie e il profumo dei dolci si diffonde ovunque, i due iniziano il loro giro. Con una vecchia borsa di tela e un passo lento ma deciso, bussano ai tanti bassi, le case tipiche del centro storico, dove durante l’anno hanno conosciuto famiglie in difficoltà, italiane e straniere, accomunate da una quotidianità spesso complicata.
Inizia così il loro rito di solidarietà:
“Questo è per Carmine, che sogna di diventare un pittore,” dice Rosa, consegnando un pacchetto di pastelli a una madre con gli occhi pieni di gratitudine.
“E questo è per Maria, così potrà leggere le storie che tanto ama,” aggiunge Giovanni, porgendo un libro a una bambina incredula e sorridente.
Li conosco da anni. Rosa e Giovanni non chiedono mai nulla in cambio, se non un sorriso. Il loro gesto, semplice e potentissimo, ha ispirato tante altre persone del quartiere e non solo. Io sono tra loro, e con orgoglio li affianco in questa meravigliosa missione.
Ma il momento più emozionante è la mattina di Natale: i vicoli si animano di bambini che corrono felici, stringendo i loro regali tra le mani. Le loro risate risuonano come musica, portando gioia e speranza a tutta la comunità.
Anche questo è Napoli: una città dal cuore immenso, capace di trasformare la difficoltà in speranza. Rosa e Giovanni ne incarnano l’essenza: due persone semplici che, con il loro amore per il prossimo, ci ricordano che il dono più grande è quello che nasce dal cuore.
E chissà, forse da qualche parte, tra quei vicoli, un angelo sorride, sapendo che lo spirito del Natale vive ancora grazie a due anziani che hanno fatto della loro vita una poesia di generosità.