Ho incontrato Nico Acampora, l’ideatore di PizzAut nutriamo l’inclusione, un uomo straordinario. Sebbene palesemente milanese nella sua inflessione dialettale, cresciuto a Cernusco sul Naviglio (MI), il cognome tradisce le sue origini napoletane, dove appunto è nato.
Un evento organizzato dal Giacomo Romano Sindaco di Brusciano, che si è tenuto nella gremita Palestra De Ruggiero, e che ringrazio per l’invito e per aver dimostrato quella sensibilità verso temi così complessi.
Con la sua origine partenopea, non poteva che creare qualcosa di davvero grandioso; la sua storia è un viaggio di dedizione e passione, in cui mi rispecchio in molti tratti. Ha iniziato come educatore specializzato in diverse disabilità e poi si è focalizzato sulle politiche giovanili, con una particolare attenzione agli adolescenti e alla prevenzione.
Nel 2010, Nico scopre che suo figlio Leo è autistico; ha solo due anni e in quei giorni il mondo sembra cadergli addosso, ma poi la sua mente inizia a macinare idee su idee.
Ed è così che, osservando il suo “Leo” giocare con le mani nell’impasto della pizza, che tradizionalmente preparavano in famiglia e poi a seguire giocare stendendo il pomodoro, ha un’illuminazione: perché non creare un’attività che permettesse ai ragazzi autistici di lavorare e sviluppare competenze professionali?
Nasce così il progetto PizzaAut, con il motto “nutriamo l’inclusione”.
Nico non si ferma, anche se lo scetticismo e le critiche lo avvolgono. Ma con il suo team composto da ragazzi autistici, abili nella preparazione delle pizze, tra apparizioni in TV e qualità della pizza offerta, la loro popolarità cresce esponenzialmente, fino ad aprire a Cassina dè Pecchi, vicino a Milano, la loro prima pizzeria, diventata un simbolo di inclusione. Inizialmente, ogni ragazzo autistico era accompagnato da un educatore, ma con il tempo sono diventati quasi completamente autonomi, dimostrando una serie di capacità sorprendenti, soprattutto dal punto di vista sociale e relazionale.
Nemmeno la pandemia li ferma; nel 2020, lanciano il “PizzAutObus”, il food truck più inclusivo mai creato, sfornando pizze da asporto. Ad oggi, PizzaAut è al suo secondo ristorante, aperto questa volta a Monza; ormai è un punto di riferimento, ha ricevuto riconoscimenti importanti, addirittura da Papa Francesco e dal presidente della Repubblica Mattarella.
Ciò che rende veramente speciale PizzaAut sono i cambiamenti positivi nella vita dei ragazzi coinvolti. Hanno sviluppato nuove amicizie, guadagnato indipendenza e persino acquisito nuove abilità, come prendere la metropolitana da soli o imparare a suonare uno strumento.
Conoscere Nico da vicino, il suo entusiasmo e i suoi risultati è stata un’esperienza unica; abbiamo parlato del potenziale che si può esprimere se si uniscono le forze e sono sicura che le nostre rispettive affinità ci porteranno a incrociare di nuovo le nostre strade a breve, con nuovi progetti.